Venerdì 29 Marzo

EVANGELIZZARE CON LA LEGGEREZZA DELLO SPIRITO

Il Vangelo di Giovanni racconta che «mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù» (Gv 20, 19). I discepoli dopo la risurrezione del Signore sono colmi di inquietudine e incertezza, e qui c’è una certa somiglianza con lo stato d’animo che stiamo vivendo un po’ tutti in questa fase della pandemia. La presenza di Gesù Eucaristia è tornata a essere tangibile, è possibile partecipare alla messa e confessarsi, però respiriamo insicurezza e siamo logorati da una certa ansia sottintesa, che si protrae da molte settimane e non accenna a finire.

La Chiesa è nata in un clima tutt’altro che sereno e pacifico, e si è fondata su persone che non avevano un programma chiaro di quello che avrebbero dovuto fare, e neppure si sentivano tanto adeguate. L’ultima raccomandazione di Gesù era stata proprio un invito a non pretendere di avere tutto sotto controllo: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere». Ma la raccomandazione non sarebbe stata sufficiente senza la promessa che la completava: «Ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi» (At 1, 7-8).

Continua a leggere su L’Osservatore Romano, 26 Maggio 2020