FRANCESCO: “UNICO GESTO, ACCOGLIERE DIO E ACCOGLIERE IL FRATELLO”

“L’accoglienza della Parola e del sacramento del Battesimo si accompagna all’accoglienza del fratello, quasi si trattasse di un unico gesto: accogliere Dio e manifestarlo nel servizio al fratello”

“La radice di tutto il vostro servizio sta proprio nell’accoglienza, semplice e obbediente, di Dio e del prossimo. Questa è la radice, e se si toglie Caritas muore. E questa accoglienza si compie in voi personalmente, perché poi andiate nel mondo, e lì serviate nel nome di Cristo che avete incontrato e che incontrate in ogni fratello e sorella a cui vi fate vicini; e proprio per questo si evita di ridursi ad una semplice organizzazione umanitaria”. Queste le parole con cui papa Francesco si è rivolto lo scorso 12 maggio a Caritas internationalis, nell’omelia della Messa con cui ha aperto l’assemblea generale dell’organismo caritativo. “Chiediamo al Signore - ha aggiunto - di capire la vera dimensione della Caritas, di non credere che un centralismo ben organizzato sia la strada, che Caritas è sempre in periferia”. Non ci sono Caritas grandi o piccole, centrali o periferiche ha ricordato Bergoglio: tutte sono ugualmente importanti. “Il centro è aiuto, servizio, esperienza di comunione, non il capo di tutto”.

“Il Vangelo, annunciato e creduto, spinge a lavare i piedi e le piaghe dei sofferenti e a preparare per loro la mensa”, ha proseguito il Papa. Riprendendo la lettura degli Atti degli apostoli, evidenziando la “semplicità dei gesti, dove l’accoglienza della Parola e del sacramento del Battesimo si accompagna all’accoglienza del fratello, quasi si trattasse di un unico gesto: accogliere Dio e accogliere l’altro; accogliere l’altro con la grazia di Dio; accogliere Dio e manifestarlo nel servizio al fratello. Parola, Sacramenti e servizio si richiamano a vicenda e si alimentano a vicenda”. “Chi vive la missione di Caritas non è un semplice operatore - ha precisato - ma appunto un testimone di Cristo. Una persona che cerca Cristo e si lascia cercare da Cristo; una persona che ama con lo spirito di Cristo”, perché “tutte le nostre strategie e pianificazioni restano vuote se non portiamo in noi questo amore”.

“Pensando alla tavola dell’Eucaristia, non possiamo dimenticare quei nostri fratelli cristiani che sono stati privati con la violenza sia del cibo per il corpo sia di quello per l’anima: sono stati cacciati dalle loro case e dalle loro chiese, a volte distrutte. Rinnovo l’appello a non dimenticare queste persone e queste intollerabili ingiustizie”. Così papa Francesco, che poi ha ricordato che “Dio ci prepara la tavola dell’Eucaristia, anche adesso”. Il Papa ha quindi evidenziato che “Caritas prepara tante tavole per chi ha fame”, richiamando la campagna “Una famiglia umana, cibo per tutti”. “Tanta gente - ha aggiunto - aspetta anche oggi di mangiare a sufficienza. Il pianeta ha cibo per tutti, ma sembra che manchi la volontà di condividere con tutti”. “Insieme a tanti altri organismi di carità della Chiesa, Caritas - ha sottolineato - rivela dunque la forza dell’amore cristiano e il desiderio della Chiesa di andare incontro a Gesù in ogni persona, soprattutto quando è povera e soffre”

Cernusco sul Naviglio, 18 maggio 2015