Venerdì 29 Marzo

“LA CROCE CRISTIANA NON È UNA SUPPELLETTILE”, MA “LA PORTA DELLA RESURREZIONE”

“Chi muore con Cristo, con Cristo risorgerà. E la croce è la porta della risurrezione. Chi lotta insieme a lui, con lui trionferà. Questo è il messaggio di speranza che la croce di Gesù contiene, esortando alla fortezza nella nostra esistenza”.


Foto archivio SIR

“La croce cristiana non è una suppellettile della casa o un ornamento da indossare, ma è un richiamo all’amore con cui Gesù si è sacrificato per salvare l’umanità dal male e dal peccato”. Lo ha ricordato il Papa, che durante l’Angelus di domenica 12 marzo, ha esortato i fedeli presenti, in questo tempo di Quaresima, a contemplare “con devozione l’immagine del crocifisso, Gesù in croce: è il simbolo della fede cristiana, è l’emblema di Gesù, morto e risorto per noi”.

“Facciamo in modo che la croce segni le tappe del nostro itinerario quaresimale per comprendere sempre di più la gravità del peccato e il valore del sacrificio col quale il Redentore ha salvato tutti noi”, l’invito di Francesco, che partendo dall’episodio della trasfigurazione di Gesù sul Monte Tabor ha osservato come, sulla strada verso Gerusalemme, “Gesù si stava dimostrando un Messia diverso rispetto alle attese, a quello che loro immaginavano sul Messia, come fosse il Messia: non un re potente e glorioso, ma un servo umile e disarmato; non un signore di grande ricchezza, segno di benedizione, ma un uomo povero che non ha dove posare il capo; non un patriarca con numerosa discendenza, ma un celibe senza casa e senza nido”.

“È davvero una rivelazione di Dio capovolta, e il segno più sconcertante di questo scandaloso capovolgimento è la croce”, ha commentato il Papa: “Ma proprio attraverso la croce Gesù giungerà alla gloriosa risurrezione, che sarà definitiva, non come questa trasfigurazione che è durata un momento, un istante”. “Gesù trasfigurato sul Monte Tabor ha voluto mostrare ai suoi discepoli la sua gloria non per evitare a loro di passare attraverso la croce, ma per indicare dove porta la croce”, ha concluso Francesco: “Chi muore con Cristo, con Cristo risorgerà. E la croce è la porta della risurrezione. Chi lotta insieme a lui, con lui trionferà. Questo è il messaggio di speranza che la croce di Gesù contiene, esortando alla fortezza nella nostra esistenza”.

Dopo la recita dell’Angelus, il Papa ha lanciato un appello: “Prego anche e vi chiedo di pregare con me per tutte le ragazze e i ragazzi vittime di violenze, di maltrattamenti, di sfruttamento e delle guerre”. “Questa è una piaga, questo è un urlo nascosto che deve essere ascoltato da tutti noi e che non possiamo continuare a far finta di non vedere e di non ascoltare”, la denuncia del Papa.

Per leggere il testo integrale dell’Angelus di Papa Francesco, di domenica 12 marzo 2017, cliccare qui.

Cernusco sul Naviglio, 13 marzo 2017