“QUARESIMA, TEMPO DI SPERANZA”

“La Quaresima è un periodo di penitenza, anche di mortificazione, ma non fine a sé stesso, bensì finalizzato a farci risorgere con Cristo, a rinnovare la nostra identità battesimale, cioè a rinascere nuovamente ‘dall’alto’, dall’amore di Dio”, ha spiegato il Papa: “Ecco perché la Quaresima è, per sua natura, tempo di speranza”.


Foto archivio SIR

La Quaresima è un “cammino di speranza”, “un cammino verso Gesù risorto”. A spiegarlo ai fedeli presenti in piazza San Pietro, mercoledì 1° marzo, è stato il Papa, che nella catechesi del Mercoledì delle Ceneri, secondo il Rito Romano, ha ricordato che “la Quaresima è stata istituita nella Chiesa come tempo di preparazione alla Pasqua, e dunque tutto il senso di questo periodo di quaranta giorni prende luce dal mistero pasquale verso il quale è orientato”. “Possiamo immaginare il Signore Risorto che ci chiama ad uscire dalle nostre tenebre, e noi ci mettiamo in cammino verso di Lui, che è la Luce”, il suggerimento di Francesco. “La Quaresima è un periodo di penitenza, anche di mortificazione, ma non fine a sé stesso, bensì finalizzato a farci risorgere con Cristo, a rinnovare la nostra identità battesimale, cioè a rinascere nuovamente ‘dall’alto’, dall’amore di Dio”, ha spiegato il Papa: “Ecco perché la Quaresima è, per sua natura, tempo di speranza”.

“Anche tutti noi conosciamo le tentazioni di tornare indietro, tutti!”: ha detto il Papa, che poi ha citato il cammino degli israeliti dall’Egitto, raccontato dalla Bibbia nel libro dell’Esodo. Un cammino “compiuto nella speranza: la speranza di raggiungere la Terra, e proprio in questo senso è un ‘esodo’, un’uscita dalla schiavitù alla libertà”.

“E questi 40 giorni sono anche per tutti noi un’uscita dalla schiavitù del peccato alla libertà dell’incontro con Cristo Risorto”. Con queste parole, il Papa si è riferito al tempo di Quaresima: “Ogni passo, ogni fatica, ogni prova, ogni caduta e ogni ripresa, tutto ha senso solo all’interno del disegno di salvezza di Dio, che vuole per il suo popolo la vita e non la morte, la gioia e non il dolore”, ha affermato nell’udienza, tracciando un parallelo tra l’Esodo e il tempo che ci prepara alla Pasqua. “La Pasqua di Gesù è il suo esodo, con il quale egli ci ha aperto la via per giungere alla vita piena, eterna e beata”, ha ricordato Francesco: “Per aprire questa via, questo passaggio, Gesù ha dovuto spogliarsi della sua gloria, umiliarsi, farsi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Aprirci la strada alla vita eterna gli è costato tutto il suo sangue, e grazie a lui noi siamo salvati dalla schiavitù del peccato”. “Ma questo non vuol dire che lui ha fatto tutto e noi non dobbiamo fare nulla, che lui è passato attraverso la croce e noi andiamo in paradiso in carrozza”, ha ammonito il Papa: “Non è così. La nostra salvezza è certamente dono suo, ma, poiché è una storia d’amore, richiede amore, richiede il nostro ‘sì’ e la nostra partecipazione al suo amore, come ci dimostra la nostra Madre Maria e dopo di lei tutti i santi”.

“Chi fa la strada della Quaresima sempre è in strada di conversione” ha esclamato il Papa, spiegando poi che “la Quaresima vive di questa dinamica: Cristo ci precede con il suo esodo, e noi attraversiamo il deserto grazie a Lui e dietro di Lui”. “Lui è tentato per noi – ha proseguito – e ha vinto il tentatore per noi, ma anche noi dobbiamo con lui affrontare le tentazioni e superarle. Lui ci dona l’acqua viva del suo Spirito, e a noi spetta attingere alla sua fonte e bere, nei Sacramenti, nella preghiera, nell’adorazione; Lui è la luce che vince le tenebre, e a noi è chiesto di alimentare la piccola fiamma che ci è stata affidata nel giorno del nostro battesimo”. In questo senso, la Quaresima è “segno sacramentale della nostra conversione, del nostro cammino dalla schiavitù alla libertà, sempre da rinnovare”.

“Un cammino certo impegnativo, come è giusto che sia, perché l’amore è impegnativo, ma un cammino pieno di speranza”, ha assicurato Francesco: “Anzi, direi di più: l’esodo quaresimale è il cammino in cui la speranza stessa si forma”. “La fatica di attraversare il deserto – tutte le prove, le tentazioni, le illusioni, i miraggi – tutto questo vale a forgiare una speranza forte, salda, sul modello di quella della Vergine Maria, che in mezzo alle tenebre della passione e della morte del suo Figlio continuò a credere e a sperare nella sua risurrezione, nella vittoria dell’amore di Dio”, le parole conclusive del Papa sull’itinerario quaresimale che sta per cominciare. (Fonte: Agenzia SIR)

Per leggere il testo completo della catechesi di Papa Francesco di mercoledì 1° marzo 2017, cliccare qui

Cernusco sul Naviglio, 2 marzo 2017