CARITAS: 15.000 STRUTTURE CARITATIVE CON 1.148 INIZIATIVE

Oggi in Italia oltre quattro milioni di persone (di cui il 70 per cento cittadini italiani) sono sotto la soglia della povertà alimentare e il loro numero è in aumento. Le iniziative della Caritas

Le persone in situazioni di povertà sono sostenute nei loro bisogni primari da quasi 15mila strutture caritative territoriali che attraverso i pac­chi alimentari, le mense o altre forme di intervento più innovative offrono aiuto a chi ne ha bisogno. So­no alcuni dei dati più significativi fomiti da mon­signor Domenico Pompili, sottosegretario della Cei e direttore dell’Ufficio nazionale comunicazioni so­ciali, intervenuto lo scorso 14 aprile alla presentazione del padiglione della Santa Sede a Expo 2015.

Gli interventi ecclesiali e in partico­lare delle Caritas, sono da un lato di tipo culturale (per sensibilizzare le comunità sul corretto uso dei be­ni alimentari) e, dall’altro, orientati ad attivare pro­cessi e percorsi tradizionali e innovativi per il reperi­mento delle scorte alimentari da destinare ai poveri. In tema di sensibilizzazione, ad esempio, c’è l’e­sperienza della Caritas di Savona, che propone cor­si di cucina e gestione della spesa, o della Caritas di Caltagirone che organizza giornate di raccolta di generi alimentari davanti ai supermercati, o altre esperienze in varie diocesi relative all’avvio di "orti solidali".

Alcune iniziative in corso - Per quel che riguarda il secondo ambito, ha aggiun­to il sottosegretario della Cei, «la Caritas di Vercelli si impegna a recuperare i pasti in avanzo dalle strut­ture Asl per distribuirli agli ospiti dei dormitori. Ad Avezzano, attraverso il progetto "Lo spreco utile", i pro­dotti prossimi alla scadenza della catena Coop ven­gono devoluti alle famiglie più svantaggiate o utiliz­zati nella mensa socio-assistenziale locale. Nella dio­cesi di Rieti si realiz­za una raccolta di prodotti avanzati da pizzerie e panifici del centro cittadino, con successiva di­stribuzione agli in­digenti. Ad Arezzo vengono organizza­te raccolte di pro­dotti alimentari in scadenza presso al­cune catene di su­permercati per poi utilizzarli all'interno dei servizi caritativi. A Catanzaro la Caritas diocesana paga l’affitto per il capannone utilizzato dal Banco Alimentare per con­servare e distribuire il cibo raccolto».

Tuttavia i biso­gni aumentano, ha concluso Pompili. Non solo tra quanti non hanno un reddito, ma tra coloro per i qua­li lo stipendio non basta più. Dal 2010 ad oggi le ini­ziative anticrisi delle diocesi sono pressoché rad­doppiate. Oggi sono 1.148. «Nei nostro Paese non c’è emergenza alimentare, ma la crisi economica sta avendo conseguenze significative».

Cernusco sul Naviglio, 27 aprile 2015