Chi sono i “Padri” che verranno a visitarci?
Veniamo chiamati i Padri di Nazareth. Il nostro nome preciso sarebbe “Servi di Nazareth” e ogni nostra comunità si definisce “Casa di Nazareth”. Insieme alle Sorelle “Serve di Nazareth”, ai collaboratori e ad un gruppo di sacerdoti diocesani e coniugi aggregati mediante la professione dei consigli evangelici privati, formiamo la Famiglia ecclesiale di vita consacrata “Opera Famiglia di Nazareth”. La “Casa di Nazareth” è nata innanzi tutto per comunicare la Parola di Dio agli adolescenti e ai giovani e si impegna anche a sostenere e accompagnare spiritualmente i sacerdoti e gli sposi cristiani proponendo loro come ideale di vita lo spirito e lo stile della Santa Famiglia di Nazareth.
La sequenza però è molto chiara. Prima gli adolescenti e poi di riflesso i sacerdoti e le famiglie, in vista del bene concreto che può derivare loro dagli educatori attenti, preparati e formati che li seguono. Propone agli adolescenti e ai giovani settimane di spiritualità, incontri di formazione nella varie parrocchie, istituti e nelle proprie Case di Nazareth. Soprattutto, la novità pastorale escogitata e proposta dai Servi di Nazareth, fin dalla fine anni sessanta, è la cosiddetta missione-giovani; si tratta di un’esperienza di un’intera settimana che coinvolge le parrocchie sul livello giovanile attraverso il contatto con il mondo dello sport, della scuola, dell’impegno e dello svago.
Il Fondatore, padre Stefano Igino Silvestrelli nasce a Porcino di Caprino Veronese il 1˚ gennaio
1921. Viene ordinato Sacerdote il 7 luglio 1946, e dona subito tutto il suo fervore spirituale e la sua laboriosità di pastore attento alle vicissitudini del gregge, come vice-parroco prima a Bosco Chiesanuova poi a Bardolino, in sintonia con i suoi giovani e la sua gente nel travagliato periodo del dopoguerra.
Un’esperienza forte nella Maremma Toscana, dove per incarico della Santa Sede partecipa nei primi mesi del 1952 a 18 Missioni al popolo, è determinante e chiarificante per l’attività successiva.
È nella Maremma, infatti, che egli orienta la sua riflessione e le sue scelte verso una categoria allora quasi praticamente sconosciuta e trascurata da un punto di vista pastorale: gli adolescenti. Si accorge che proprio loro lo seguono con più interesse ed entusiasmo nella predicazione e in tutte le attività di proposta spirituale. Portano inoltre nel cuore domande profonde sul senso del tempo, sul significato della morte, dell’amore, della gioia e della sofferenza. A partire da questa intuizione nascono le attività e lo specifico messaggio dell’Opera nella Chiesa che si prepara al Concilio, e che ora ne attualizza lo spirito.
Richiamato in diocesi, gli viene affidata la Casa degli esercizi a Gargagnago VR, e là inizia l’opera di evangelizzazione degli adolescenti e, quasi come conseguenza naturale, l’opera di aiuto spirituale ai Sacerdoti, quali eminenti educatori dei ragazzi.
Il nucleo fondamentale dell’intuizione si potrebbe cogliere logicamente secondo alcuni passaggi:
· dare al ragazzo nel periodo più importante della sua esistenza una potente illuminazione, che gli chiarisca in modo grande e definitivo il senso di Dio e della vita;
· proporgli opportune esperienze religiose (la settimana di orientamento spirituale è la migliore tra queste) attraverso le quali ha l’opportunità di esprimere una religiosità che non viene imposta da fuori ma scaturisce dall’interiorità della propria persona;
· rimandare poi l’adolescente al suo luogo di appartenenza e aggregazione, carico di una esperienza di trasfigurazione, di rinnovamento, profonda e indimenticabile.
Da qui nasce l’urgenza dell’impegno relativo alla formazione permanente dei sacerdoti. L’adolescente che torna nella sua casa, al suo paese, nel suo ambiente di crescita, troverà persone che lo sappiano accogliere, capire, ascoltare, spingere sugli stessi sentieri? Se non troverà riferimenti solidi e sicuri, resterà deluso e tornerà ai vecchi percorsi. Al contrario, adolescente e sacerdote cammineranno insieme verso un futuro luminoso preparando la fioritura della civiltà dell’amore, in un mondo che cambia.
Dal cuore sacerdotale di p. Silvestrelli sgorga così una mai interrotta attività di predicazione, di incontri e settimane in tutta Italia; in un primo momento prevalentemente per gli adolescenti, poi per i sacerdoti e infine per gli educatori e gli sposi.
Di qui – sempre in obbedienza ai suoi diretti Superiori, e con l’incoraggiamento di uomini di Dio quali san Giovanni Calabria, d. Luigi Pedrollo, p. Mario Venturini – la nascita di una nuova fondazione nel gennaio del 1956, quella dei Servi e delle Serve di Nazareth, come risposta all’urgenza avvertita nel cuore del Padre già durante la prima missione in Maremma Toscana.
fr. Giovanni Fasoli
dei Servi di Nazareth