Ci facciamo qualche domanda.
Nel prossimo ottobre vivremo la ‘Missione Popolare’, predicata dai Servi di Nazareth, dal titolo: “Per essere UNO”. Ci facciamo qualche domanda.
Cos’è una “Missione popolare”?
Chiediamo al 47° Sinodo diocesano di darci qualche indicazione. Nella Costituzione 46, intitolata “Forme antiche e nuove per il ministero della Parola”, recita così:
· § 1. Vi sono altre forme di ministero già presenti in diocesi che, se vissute e riproposte con sapiente intelligenza pastorale, costituiscono preziose occasioni di annuncio e di ascolto della Parola di Dio.
· § 2. Tra queste ricordiamo:
· le missioni popolari, che hanno una lunga tradizione nella nostra diocesi. Esse si rivelano ancora efficaci per la crescita o il ricupero della fede, ma anche per far assimilare alle parrocchie lo stile missionario, che caratterizza le autentiche comunità cristiane. Tali missioni siano ben preparate, nutrite abbondantemente della Parola divina e seguite da qualche iniziativa che ne tenga vivo lo spirito. Ogni parrocchia ne programmi la celebrazione secondo scadenze previste, scelte con attenzione in riferimento alle singole realtà parrocchiali.
Obiettivi della Missione sono il ‘recupero della fede’ e l’assimilazione di uno ‘stile missionario’. Vuol dire che andiamo a chiedere a una Congregazione religiosa di venire a stare a casa nostra per una decina di giorni e regalarci nuova freschezza interiore nel senso di Dio che ci abita l’animo, perché tanti nostri amici possano lasciarsene ‘irretire’. Il Sinodo invita le Parrocchie a darsi delle scadenze, con attenzione ‘alle singole realtà parrocchiali’. La scadenza che sentiamo di voler valorizzare organizzando una missione popolare è quella dei 10 anni dalla costituzione della Comunità pastorale ‘Famiglia di Nazaret’.
Perché la missione?
Il Consiglio pastorale ha fatto un arduo discernimento, chiedendosi quali parole potessero rappresentare mete cui indirizzare una strada. Le parole nate nella discussione si sono meravigliosamente intrecciate. Ci siamo detti: non sia una cosa sempre per gli stessi; sia davvero missionaria, ci spinga ad andare ad annunciare Gesù a qeull’80% dei cernuschesi che a Messa non ci viene. Ci siamo detti: siamo così tanti che non ci conosciamo tra noi, o ci identifichiamo giusto per etichette (tu sei quello dell’Agorà, lui è quello della radio..): sia questa un’esperienza di unità, dove avremo la gioia e la sensazione di essere UNO. Ecco l’intreccio: quale migliore testimonianza evangelica dell’unità? Lo dico con le parole del nostro Arcivescovo: “I cristiani sanno di essere “una cosa sola” con gli altri in forza del dono di Cristo. Sono ben consapevoli che l’esperienza di unità e di comunione di cui gratuitamente partecipano è caparra dell’unità di tutto il genere umano. In quanto cristiani non possiamo disertare il doveroso compito di offrire a tutti gli uomini il dono dell’unità che ci precede e ci sostiene nella vita” (Istanbul, 31.01.14). Unità e missione, o meglio: la missione dell’unità! Dentro alla nostra compagine ecclesiale, perché sia a servizio dell’umanità intera, a partire dalla nostra città.
Obiettivi della missione
Tante missioni popolari lasciano lo strascico di attività da perpetuare nel tempo. Così sono nati, se non erro, i Gruppi d’ascolto della Parola. Il desiderio quest’oggi non è di inventarci nuove attività: non ne abbiamo bisogno, non ci mancano. Ma di riuscire a farne una tutti insieme, come una sola grande famiglia. E chissà mai che questo ci porti a generare un modo più unitario ed efficiente di ragionare su tanti ambiti della nostra comunità, dalla comunicazione all’economia.
L’altro grande obiettivo è portare qualcuno in più a conoscere e amare Gesù. E speriamo che il diventare più compatti tra noi possa risultare persuasivo della bellezza dell’Evangelo al di fuori dei gruppi! Del resto, il beato Charles de Foucauld, immaginando l’associazione laicale dei ‘Piccoli fratelli del cuore di Gesù’ dice icasticamente così: “coloro che Lo lasciano vivere e agire in sé sono necessariamente uno. Egli annuncia che questa unione e questo amore fraterno saranno le cose che convertiranno le anime conducendole alla fede”.
Coraggio! È tempo di missione!