PREPOSITURALE: INAUGURAZIONE DEL PORTONE DI BRONZO

La nostra chiesa prepositurale, grazie ad un benefattore, da domenica 19 aprile avrà il portone centrale in bronzo in sostituzione di quello attuale in legno.

L’inaugurazione del nuovo portone in bronzo porta a compimento un’opera commissionata dall’allora prevosto della città (1994-2008), don Luigi Caldera, nell’ambito dei lavori di riqualificazione della nostra chiesa di piazza Conciliazione. Mentre nel 2008 tutti gli altri lavori furono completati, per il portone di bronzo si è dovuto attendere sino ad ora.

La benedizione e l’apertura ufficiale del portone in bronzo avverrà domenica 19 aprile, prima della Messa delle ore 17,30, che sarà celebrata da monsignor Paolo Martinelli, vescovo ausiliare della nostra Diocesi.

Un portone dedicato a Maria Assunta in cielo - Sopra il luogo della collocazione della porta, c'è una scritta incisa nel marmo che dice: “DEIPARAE INTER SIDERA RECEPTAE” (a colei che ha generato Dio accolta tra le stelle), originale modo di definire Maria Assunta in cielo, a cui è dedicata la nostra prepositurale, consacrata nel 1932. Il bozzetto del portone in bronzo predisposto dallo scultore Mario Toffetti per la prepositurale parte proprio da questa originalità e tenta di tradurla in immagini.

Sull'antone di sinistra è raffigurata una Maria giovanile avvolta dalle stelle in alto, mentre in basso c'è una splendida Natività che illustra quel “Deiparae” e lo spiega nel modo più popolare possibile.

Sull'antone di destra ci sono quattro figure di donne del Primo Testamento che rimandano a Maria: Eva (la teologia definisce Maria come la nuova Eva e diverse raffigurazioni la ritraggono mentre schiaccia la testa del serpente, proprio come è annunciato nel libro della Genesi), Rut (rimasta vedova, torna dalla suocera e sposa un parente del marito, entrando nella genealogia di Gesù), Giuditta (salva il suo popolo uccidendo il generale nemico, conquistato dalla sua bellezza) ed Ester (straniera, diventa moglie del re e salva il suo popolo esule dallo sterminio; sul portone è ritratta mentre sviene per la paura presentandosi al re). Il tutto si presta ad una catechesi non solo su Maria, ma sull’intera storia della salvezza e sottolinea il ruolo che, in essa, ha avuto la donna, come testimoniano le storie così ricche e diverse delle quattro donne rappresentate. Anche i temi dell’incarnazione e della risurrezione dei corpi trovano qui materiale a cui attingere.

Il valore simbolico della porta – «La sacralità della porta del tempio e del suo attraversamento – ha spiegato il cardinale Mauro Piacenza, quando era Presidente della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa e Presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra - raccoglie l’istanza biblica del ritorno a Dio da parte del popolo che da ramingo, senza meta, si fa pellegrino. La “gloria di Dio” è irraggiungibile, ma all’uomo viene concesso di varcare le soglie del tempio a condizione di aver percorso un cammino di penitenza e di preghiera che ristabilisce la fedeltà all’alleanza. Nel pellegrinaggio al luogo sacro i credenti, dopo aver lodato Dio per la sua misericordia, ne riconoscono le sue imprese, per cui si rifugiano in lui, facendo il proposito di una vita santa. Il segno liturgico di questo passaggio lo troviamo espresso dal salmista che canta: “Apritemi le porte della giustizia: voglio entrarvi e rendere grazie al Signore. È questa la porta del Signore, per essa entrano i giusti” (Sal 118,19-20).» Inoltre, «passando attraverso la porta-Cristo il fedele entra a far parte del grande pellegrinaggio verso “il solo gregge sotto un solo pastore” (Gv 10, 16), così che da individuo isolato si trasforma in membro della comunità.» Ed ancora «la porta della chiesa-edificio assolve alla funzione di araldo che invita, presenta, chiede, emoziona. Invita il fedele ad entrare per celebrare i divini misteri ed il lontano ad introdursi in un luogo separato da quelli abituali della convivenza civile.»

Opere d’arte cristiana, “porte aperte” - L’inaugurazione del nuovo portone in bronzo della nostra prepositurale è un’occasione per scoprire l’importanza delle opere d’arte cristiana, che, siano esse del passato o del presente, «sono “porte aperte” per accogliere il fedele e chi è ancora in ricerca, comunicando, con la loro arte, la fede e la genialità di chi le ha volute e create. La porta della chiesa rivive il suo senso quando accoglie i fedeli in santa assemblea. I monumenti del passato e del presente devono allora insegnarci a costruire, grazie all’impegno personale e comunitario, “la casa di Dio” dalle porte sempre aperte.» Che è poi quanto ci chiede continuamente Papa Francesco e che ci invita a fare in modo deciso con il prossimo Anno Santo straordinario della Misericordia.