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Don Luciano, Aprile. Come possiamo vivere la Pasqua nella nostra vita quotidiana?   

DON LUCIANO, MARZO. LA QUARESIMA CI PROPONE UN PERCORSO INTERIORE DI CONVERSIONE   

DON LUCIANO, FEBBRAIO: Oggi, dopo 100 anni, la Madonna ci parla ancora   

Don Luciano, gennaio. La fede in Dio torni ad essere centrale nella nostra vita   

Sabato 20 Aprile

SETTEMBRE: è giunto il momento per un ritorno all’essenziale...

Carissimi,

anzitutto permettetemi un ricordo particolare per una cara persona che lo scorso 5 agosto ci ha lasciato: Padre Luciano Ghezzi. La celebrazione del suo funerale è stata una conferma di quanto Padre Luciano sia stato un grande uomo e un grande prete missionario. La sua morte ha lasciato un immenso vuoto in tante persone e anche nella nostra Comunità pastorale di cui si è sempre dimostrato un valido aiuto. Nulla è perduto però! Ora Padre Luciano è al cospetto di Dio e saprà amarci con lo stesso amore di Dio per cui, mentre continuiamo ad affidarlo all’amore del Padre, chiediamo a Padre Luciano di seguirci dal cielo.

Dopo la pausa estiva eccoci alla “ripresa” di un nuovo anno pastorale. Ci aspettano un po’ di incognite perché non sappiamo ancora come andranno le cose circa questa pandemia che ci ha colpito. Crescerà il virus? Sparirà? Troveranno il vaccino?... Domande che non possiamo non farci perché in tutti noi resta viva la questione: potremo fare come prima? Tornerà la normalità di prima? Nonostante tutto stiamo imparando a capire che forse la nostra vita esige un cambiamento non solo nello stile ma anche nelle domande più profonde che dobbiamo porci. Questo tempo ci ha costretto a fermarci e come tale è giusto domandarci: che direzione sta prendendo la nostra vita e come vogliamo affrontare il tempo che ci sta davanti?

Il nostro Arcivescovo Mario all’inizio di questo nuovo anno pastorale ci invita ad invocare la Sapienza di Dio per tornare all’essenziale. Nel suo nuovo programma pastorale “Infonda Dio sapienza nel cuore”, l’Arcivescovo vuole dirci che “Non è più tempo di banalità e di luoghi comuni, non possiamo accontentarci di citazioni e di prescrizioni. È giunto il momento per un ritorno all’essenziale, per riconoscere nella complessità della situazione la via per rinnovare la nostra relazione con il Padre”.

Ora più che mai siamo chiamati e fortemente interpellati a tenere viva la domanda di senso nella nostra vita come ci suggerisce bene anche l’Arcivescovo emerito Card. Scola: “La Chiesa in quanto comunità di credenti è chiamata a tener viva la questione del senso per la vita di ogni uomo e di ogni popolo. Senso come significato: “per chi” io vivo? E senso come direzione, scelta di un cammino che realizza la mia libertà in una compagnia salvata da Cristo. Nella sua struttura elementare il cristianesimo, infatti, è un avvenimento che si produce in un incontro e sollecita la libertà della persona. Sono convinto che se noi cattolici, invece di ricadere in sterili e anacronistiche contrapposizioni, ci ritrovassimo più uniti, più gioiosi e più coraggiosi di testimoniare la ricchezza e la bellezza del messaggio di Cristo in tutte le sue implicazioni, molti uomini e donne del nostro tempo riscoprirebbero il fascino dell’essere Chiesa”. (Card. A. Scola, “Ho scommesso sulla libertà”). Si ha come l’impressione che diversi, soprattutto anziani, hanno perso l’entusiasmo e si sentono scoraggiati … sembra non esserci più il coraggio e la forza di vivere e di affrontare la vita di ogni giorno, c’è tanta paura. Per altri, soprattutto giovani, sembra che il problema non esista più, anzi non mi tocca da vicino ma tocca gli altri, quelli più deboli, quelli che sono già un po’ ammalati o sono anziani! Ma non possiamo riprendere il cammino se siamo demoralizzati o demotivati, non possiamo camminare sicuri se siamo spavaldi e non stiamo attenti a dove mettiamo i piedi…

Forse per una giusta ripresa è chiesto a tutti di tornare all’essenziale. Dobbiamo imparare a conoscere dove stiamo andando e per chi stiamo vivendo. I cristiani in un tempo così non possono stare a metà, occorre “decidersi per Cristo” altrimenti la nostra vita resterà vuota e non avremo più niente da dire a nessuno né con la nostra esistenza e tantomeno con le opere che resteranno solo un buon impegno per il bene comune. Sentiamo più che mai vere le parole di S. Giovanni Paolo II: “Non abbiate paura! Aprite le porte a Cristo”, allora tutto sarà più facile e affronteremo ogni giorno con coraggio ciò che ci verrà chiesto.

Per questo nuovo inizio ci affidiamo a Maria che veneriamo nel nostro Santuario come Madre Addolorata. Vi aspettiamo per la festa del Santuario e a far visita alla Madonna che, non avendolo potuto fare la sera del Venerdì santo, sosterà nella chiesa parrocchiale per qualche giorno prima della festa che sarà domenica 20 settembre.

Buona ripresa!

Don Luciano